Ci sono i Vulcani in Umbria? Nei giorni scorsi abbiamo deciso di porre questa domanda sui social, coinvolgendo quante più persone possibili, diffondendo il sondaggio su pagine e gruppi che hanno come tema in particolare l’Umbria ed i suoi paesaggi.
Lo scopo era quello di far conoscere meglio la nostra regione e ne abbiamo approfittato anche per sfatare qualche vecchia leggenda. Vediamo quindi la risposta corretta.
In Umbria ci sono 3 vulcani, ormai spenti, nei pressi di San Venanzo (TR); a pochi minuti da Marsciano (PG), un museo ed un parco vulcanologico vi possono guidare alla scoperta di questi luoghi e toccare con mano la vecchia colata lavica.
Inoltre, l’area appartiene al Parco Regionale di Monte Peglia e Selva di Meana, riconosciuto tra l’altro recentemente dall’Unesco come patrimonio per la biodiversità.
Visitate la pagina dedicata nel nostro sito https://www.gmpgaia.it/musei/museo-vulcanologico-di-san-venanzo/ e quella su Facebook https://www.facebook.com/museo.vulcanologico/.
In loc. Cava dell’oro, nei pressi di Polino è segnalato in piccolissimo affioramento di Kamafugite. Nell’area di Colle Fabbri di Spoleto è presente un affioramento di una roccia molto discussa in ambito scientifico chiamata Euremite.
Il sondaggio ha avuto diverse risposte affermative, ma proviamo a correggere qualche cattiva informazione ancora in circolazione. I luoghi spesso citati come di origine vulcanica, ma che in realtà hanno origini ben diverse sono:
- il Monte Subasio: le sue rocce sono calcaree, niente e a che vedere con la lava! Le depressioni sulla cima chiamate per la forma “Mortari” non sono crateri, ma doline di origine carsica.
- Visitate la Mostra Permanente di Geo-Paleontologia di Assisi, per saperne di più e scoprire, tra le altre cose, le sue rocce ed i suoi fossili https://www.facebook.com/GeoAssisi/.
- Cenerente: la frazione nel comune di Perugia deve il suo nome non alle ceneri di un vicino vulcano individuato probabilmente nel vicino Monte Tezio, ma alla presenza di prodotti di alterazione di rocce calcareo-solfatiche e gessi, di colore grigio chiamati localmente “Cenerone”.
- Monteluco di Spoleto: la credenza forse deriva anche qui dalla presenza di doline; le sue rocce sono calcaree tipiche del nostro Appennino Umbro-Marchigiano.
- Lago Trasimeno: la sua forma potrebbe far pensare ad una vecchia caldera, ma in realtà la sua origine è tutt’altro che vulcanica, bensì tettonica e legata dunque all’evoluzione geologica dell’Appennino….roba di vecchi mari, sollevamenti, depressioni e faglie!
Se vi interessa conoscere non solo la geologia, ma anche tradizioni, storia e natura di molti posti che ci circondano, seguite noi, le nostre attività e tutte le nostre strutture sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/gaiaassociazione/?fref=comp ed iscrivetevi alla nostra newsletter sul nostro sito internet. Vi aspettiamo!